L’uso di tecnologie digitali abilitanti, come l’Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza Artificiale (AI), possono aiutare le aziende a monitorare e ottimizzare i loro processi produttivi, riducendo gli sprechi di energia e di materie prime.
I pilastri dell’industria 5.0, così come concettualizzati dalla Commissione Europea qualche anno fa, sono tre: Resilienza, Sostenibilità e Umanocentrismo.
Uno dei primi documenti della Commissione Europea datato 2022, delinea gli elementi che costituiscono l’Industria 5.0 come concetto;
Prendiamo come esempio un’azienda manifatturiera, i possibili impatti di Industria 5.0 si potrebbero rintracciare in:
È chiaro che le aziende devono al più presto dotarsi di sistemi evoluti di raccolta e misurazione dati.
Il tempo degli indovini è finito, è necessario conoscere nel minimo dettaglio ogni aspetto delle proprie aziende, anche di quelli non strettamente legati alla produzione classica, come gli indicatori di benessere del lavoratore o quelli di gradimento della clientela.
Il punto di incontro tecnologico tra i diversi mondi di un’azienda è il dispositivo IoT. Dall’acquisizione dei tempi di ciclo alla temperatura degli ambienti di lavoro, sino ad arrivare ai dispositivi personali, ormai tutto passa attraverso la rete e richiede internet per funzionare al meglio.
Attraverso questa costellazione di dispositivi le aziende dovranno coordinare un flusso di dati organizzato e coerente per trarre beneficio da tutta questa pantagruelica disponibilità di bit.
La necessaria integrazione tra Information Technology (IT) ed Operational Technology (OT) consentirà processi più efficienti ed aumenterà la produttività, ma allo stesso tempo estende la superficie per un attacco cibernetico e ingigantisce la complessità ingegneristica.
Il termine OT significa “tecnologia operativa”, e si riferisce propriamente ai sistemi informatici utilizzati per gestire le operazioni industriali.
Nell’ambito IoT la convergenza IT-OT è già realtà e non esiste una suddivisione rigida tra i due ambiti.
La convergenza tra IT e OT ha rappresentato una delle sfide più stimolanti dell’Industria 4.0.
L’IT è responsabile della creazione, archiviazione e protezione dei dati di un’organizzazione; mentre l’OT si focalizza sui processi che hanno luogo nel mondo fisico, come la gestione della produttività, della forza lavoro e dei macchinari.
L’ottimizzazione dei processi produttivi, l’aumento della produttività, l’efficientamento d’uso delle scorte di magazzino, la riduzione degli sprechi, il miglioramento della manutenzione, il risparmio di manodopera, materie prime ed energia, sono tutti benefici che questa convergenza ha portato.
Sembra impossibile per una PMI stare al passo con tutte queste transizioni ed evoluzioni, eppure, rispetto ad aziende grandi e strutturate, l’agilità e la rapidità con cui è possibile fare proprie tutte queste innovazioni, è esclusiva delle aziende più piccole, se ben strutturate.