Il primo semestre del 2019 ha confermato che il trend del 2018, considerato dagli analisti del settore come l’anno nero per la cybersecurity in Italia, non è stato solo un caso. I dati contenuti nel rapporto del Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, hanno evidenziato che gli attacchi informatici nel nostro paese sono cresciuti del 31% rispetto all’anno precedente, e per i tecnici del settore il trend è destinato a essere confermato anche per il 2019. Nel novembre 2018 l’Italia ha subito uno dei più grandi attacchi massivi nella storia del nostro paese: più di tremila soggetti pubblici e privati sono stati vittime di un attacco che ha violato circa 500 mila caselle di posta elettronica certificata, causando così l’interruzione di diversi servizi informatici e portando il blocco degli uffici giudiziari.
Questi attacchi spesso vengono attuati applicando la filosofia del “massimo risultato col minimo sforzo”: si è verificata infatti ad una crescita esponenziale degli attacchi di phishing che sfruttano tutti i possibili canali, dalle email, ai social agli instant messaging, e la scelta cade sempre di più su “bersagli multipli” per sfruttare tutte le vulnerabilità delle applicazioni e dei dispositivi che adottando tecniche vecchie e nuove (malware, ransomware, phishing, DDos, ecc.)”
Utilizzando strumenti integrati ed interconnessi possiamo mettere in sicurezza reti industriali o di impianto, device e più in genarle qualsiasiasi sistema di scambio delle informazioni tra i diversi dispositivi ed infrastrutture.