Il Retrofit è quella pratica manutentiva finalizzata alla rigenerazione di macchinari o impianti per ripristinare il livello di efficienza perso con l’usura o l’utilizzo.
Ogni macchinario o componente ha una durata prevista che impone una riflessione al termine di questo periodo, rigenerare o sostituire?
Le componenti elettroniche dopo 10 anni, nella maggior parte dei casi, devono essere sostituite a causa della sopravvenuta obsolescenza tecnologica. Un esempio pratico è l’accesso alla rete di comunicazione e quindi allo scambio dati con i sistemi gestionali centrali. Infatti, molte aziende oggi hanno macchinari isolati dal resto della fabbrica solamente perché acquistati prima di una certa data e, per questo motivo, senza la possibilità di connettersi alla rete.
Macchinari Greenfield o Brownfield per Industria 4.0
Alcuni, i greenfield, sono stati costruiti sapientemente e predisposti ad accogliere l’evoluzione del paradigma 4.0. e quindi, sono in grado di inviare dati a sistemi gestionali e di ricevere “ricette” di produzione e parametri di configurazione. Spesso sono associati a sistemi gestionali proprietari ma sono in genere configurabili per interfacciarsi anche con sistemi software e cloud di terze parti
Altri invece non sono stati progettati per scambiare informazioni con sistemi software esterni, a bordo utilizzano PLC, CNC o robot industriali. Per questi definiti brownfield, non è possibile riutilizzare l’elettronica “di fabbrica” perché c’è un divario tecnologico importante.
Le componenti meccaniche però, così come quelle elettriche, pneumatiche o idrauliche, possono essere revisionate o sostituite.
Con l’elettronica quindi come ci si comporta?
Esiste una strada percorribile che permette di recuperare questi macchinari, aggiungendo tecnologia moderna, principalmente IoT. Viene definito come Retrofit 4.0 e porta molti più vantaggi che un normale revamping.
Aggiunge funzionalità che prima non c’erano, porta informazioni rilevanti sui sistemi gestionali e migliora anche le performance generali del macchinario. Come?
Grazie a dispositivi di acquisizione installati sapientemente e a software dotati del protocollo nativo di comunicazione, il macchinario potrà “comunicare” con il resto degli impianti. Non solo, potrà comunicare informazioni che prima non trasmetteva, come contare i pezzi o avvisare dell’usura del proprio attrezzo o persino una verifica qualitativa.
In SiVaF informatica abbiamo sviluppato FieldbusManager (FbM) un gateway software che è in grado di comunicare con i principali protocolli industriali. L’unione di FbM con sensori e dispositivi che abbiamo selezionato dai nostri partner, ci permette di affrontare e risolvere la maggior parte di situazioni di retrofitting che le aziende affrontano.